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QUANDO L’UOMO CHE COSTRUÌ LE BOMBE INCONTRÒ L’UOMO CHE LE SGANCIÒ…

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Nazioni Unite (IPS) — Il film premiato ad Hollywood “Oppenheimer” racconta la vita di J. Robert Oppenheimer, il quale contribuì a creare la bomba atomica che causò la morte di un numero stimato tra le 140.000 e le 226.000 persone, e devastò le due città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki nell’agosto 1945.

La tragedia è stata descritta come un disastro umanitario di proporzioni bibliche. Tuttavia il film si concentra sulla creazione delle bombe, e non tanto sulla devastazione che hanno causato.

In un articolo del Time pubblicato lo scorso febbraio, Jeffrey Kluger racconta di un incontro alla Casa Bianca tra il presidente degli Stati Uniti Harry S. Truman e Oppenheimer, titolando tale incontro in modo appropriato come “l’uomo che ha costruito le bombe e l’uomo che le ha sganciate”.

Afflitto da un imperdonabile senso di colpa, Oppenheimer avrebbe detto a Truman: “Signor Presidente, mi sento con il sangue sulle mani”.

Ma la storia ricorda, diversamente, ciò che è successo dopo, afferma il Time.

Truman avrebbe apparentemente detto: “Non importa, si risolverà da sé”. Oppure un’altra storia, in cui un Truman impenitente porge un fazzoletto a Oppenheimer e gli dice: “Ecco, se vuoi pulirti le mani”.

Nel film, Truman brandisce semplicemente il fazzoletto.

Un ex sindaco di Hiroshima, Takashi Hiraoka, che ha parlato durante un evento di anteprima del film, è stato più critico su ciò che è stato omesso dalla pellicola.

È stato citato dicendo: “Dal punto di vista di Hiroshima, l’orrore delle armi nucleari non è stato sufficientemente rappresentato. Il film è stato realizzato in modo da confermare la conclusione che la bomba atomica è stata utilizzata per salvare le vite degli americani.”

La Campagna Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari (ICAN) ha dichiarato che l’uscita del film Oppenheimer e l’onda di attenzione (mediatica) che lo circonda creano un’opportunità per attirare l’attenzione pubblica sui rischi delle armi nucleari e invitare più persone a impegnarsi nel movimento per abolire le armi nucleari.

“Possiamo educare sui rischi e condividere un messaggio molto necessario di speranza e resistenza: Oppenheimer tratta di come le armi nucleari hanno avuto inizio, il Trattato ONU sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW) riguarda il come poniamo fine ad esse”.

Parlando della prospettiva storica, il dottor Alon Ben-Meir, professore emerito di relazioni internazionali presso il Center for Global Affairs della New York University (NYU), ha detto ad IPS che il Progetto Manhattan, guidato da Oppenheimer per sviluppare un’arma nucleare, è iniziato mentre la Seconda Guerra Mondiale imperversava e la Germania era in avanzata, conquistando un paese dopo l’altro in Europa.

Tuttavia, quando l’arma nucleare fu sviluppata, mentre la Germania si era arresa, il Giappone continuava a combattere. Sulla base di resoconti storici documentati, le forze giapponesi combattevano in ogni trincea, su ogni fronte, fino all’ultimo soldato, e la parola “resa” non faceva parte del loro vocabolario, ha detto.

Il generale Marshall, all’epoca Capo di Stato Maggiore dell’esercito degli Stati Uniti, fornendo consiglio al presidente Truman, lo avvisò che se la guerra fosse continuata per un altro anno o due, centinaia di migliaia di soldati americani e forse più di un milione di giapponesi sarebbero stati uccisi.

Quando Truman gli chiese cosa suggerisse, il generale Marshall e altri indicarono che bombardare uno o anche due siti in Giappone con un’arma nucleare avrebbe potuto porre fine alla guerra in modo rapido e salvare le vite di milioni di persone da entrambi i lati.

Truman fu infine persuaso che questa potesse essere l’unica soluzione, soprattutto dato che i giapponesi erano determinati a combattere fino ad un’amara fine, ha detto il dott. Ben-Meir, il quale per oltre 20 anni ha tenuto corsi su negoziazione internazionale e studi del Medio Oriente.

“Dopo che le bombe furono sganciate e Oppenheimer si rese conto dell’entità del danno e della morte che si verificarono ad Hiroshima e Nagasaki, si sentì personalmente responsabile per l’impatto catastrofico della bomba, dichiarando al presidente Truman che si sentiva con il sangue sulle mani a causa di ciò che era accaduto.”

Truman disse poi a Oppenheimer che sebbene fosse stato il responsabile dello sviluppo dell’arma nucleare, la decisione di usarla era sua, e Oppenheimer non aveva alcuna responsabilità.

Il presidente Truman avrebbe consegnato a Oppenheimer il suo fazzoletto per cancellare le macchie di sangue dalle mani. Nonostante ciò, secondo il dott. Ben-Meir, Oppenheimer lasciò l’ufficio del presidente completamente sconvolto.

“I giapponesi non credono che Truman fosse preoccupato per la potenziale perdita di vite giapponesi se la guerra fosse continuata, ma che fosse principalmente preoccupato per quelle americane. Questo purtroppo rimane oggetto di discussione, ma è stato per lo più superato grazie alla forte alleanza che si è successivamente sviluppata tra gli Stati Uniti e il Giappone”.

Naturalmente, ciò che aggravò la profonda disperazione di Oppenheimer per ciò che accadde, fu che successivamente venne accusato di essere membro del Partito Comunista e gli fu revocato il nulla osta di sicurezza, ponendo così fine al suo lavoro con il governo degli Stati Uniti (fu poi assolto postumo), ha dichiarato il dott. Ben-Meir.

Tuttavia, secondo National Public Radio (NPR), molti spettatori giapponesi hanno in generale espresso disagio per la narrazione di Oppenheimer e hanno ritenuto che la rappresentazione fosse incompleta.

“Il film ha trattato solo del lato che ha sganciato la bomba atomica”, ha detto a NPR Tsuyuko Iwanai, una residente di Nagasaki. “Avrei voluto che avessero incluso il lato su cui è stata sganciata”.

Secondo UNFOLD ZERO, una piattaforma per iniziative e azioni delle Nazioni Unite incentrate sul raggiungimento di un mondo libero dalle armi nucleari, assistendo al primo test nucleare riuscito, Oppenheimer avrebbe citato il testo induista Bhagavad Gita dicendo: “Ora sono la Morte: il distruttore dei mondi”.

“In effetti, Oppenheimer fu così colpito dal potenziale della bomba nucleare di distruggere il mondo che, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, si impegnò profondamente nel controllo internazionale delle armi nucleari, nella pace e nella promozione della governance mondiale”.

“Il film dovrebbe ricordarci quanto siano importanti e attuali queste idee oggi – mentre le guerre imperversano, le tensioni tra Stati con armi nucleari aumentano e la minaccia di una guerra nucleare è alta come non lo è mai stata”, ha detto UNFOLD ZERO.

“Il pensiero, la passione e l’impegno di Oppenheimer su queste questioni sono appena accennati nel film, nonostante siano così importanti oggi per risvegliare la nostra comprensione collettiva della natura della deterrenza nucleare, dei rischi del nazionalismo, e dell’importanza di rafforzare lo stato di diritto, prevenire la guerra nucleare e raggiungere la pace attraverso la governance globale”.

Parlando al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 18 marzo, il Segretario Generale António Guterres ha fatto riferimento al film, che ha vinto sette premi Oscar alla cerimonia degli Academy Awards di Hollywood il 10 marzo, compresi i quattro principali premi per il Miglior Film, il Miglior Regista, il Miglior Attore e il Miglior Attore Non Protagonista.

“L’orologio del giorno del giudizio sta suonando abbastanza forte perché tutti lo sentano. Dagli accademici, ai gruppi della società civile, che chiedono la fine della follia nucleare”, ha detto.

“A Papa Francesco, che definisce immorale il possesso di armi nucleari. Ai giovani di tutto il mondo preoccupati per il loro futuro, e che chiedono un cambiamento. Ai Hibakusha, i coraggiosi sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki – tra i nostri più grandi esempi viventi di dire la verità al potere – che trasmettono il loro messaggio eterno di pace”.

L’umanità non può sopravvivere a un sequel di Oppenheimer, ha avvertito Guterres.

Questo articolo è stato realizzato da IPS Noram in collaborazione con INPS Japan e Soka Gakkai International in stato consultivo con l’ECOSOC delle Nazioni Unite.

INPS Japan/ IPS UN Bureau

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